Quelli della campagna più sani di quelli della città
Gli abitanti del medio urbano sono più esposti alle malattie intrasmissibili, alla violenza e agli incidenti.
Coscientizzando l’impatto che l’urbanizzazione ha sulla nostra salute la Giornata Mondiale della Salute di quest’anno avrà come tematica “ L’urbanizzazione e la salute”.
La gente di campagna viene ad abitare in città alla ricerca di un posto di lavoro e di una vita più facile. Pero, se gli economisti e i sociologi riconoscono gli aspetti positivi dell‘urbanizzazione, i medici sono più pessimisti. La vita in città può essere più facile, ma non è per forza più sicura e, lo sappiamo tutti, non è più sana.
L’urbanizzazione è associata a tante sfide in quel che riguarda la salute della popolazione. Acqua sporca, inquinamento, violenza, incidenti, queste sono le principali minacce per la gente di città.
Inoltre, l’urbanizzazione porta cambiamenti maggiori nel modo di vivere della gente. Quelli di città hanno un‘alimentazione sbagliata, fumano, bevono alcool e sono sedentari, cose che significano fattori di rischio per più malattie non trasmissibili, come il diabete, affezioni cardiovascolari, il cancro. Quindi, dei punti a sfavore dell’urbanizzazione.
Inoltre, le città sono sempre state una minaccia per la salute degli abitanti, con una ratta della mortalità maggiore rispetto quella delle persone che vivono in campagna. Tante città sono sopravvissute grazie al flusso continuo di nuovi cittadini che rimpiazzavano quelli deceduti.
Lo stato di salute di quelli che vivono in aree urbane dipende di più fattori compresa l‘infrastruttura, l‘accesso ai servizi medicali, il reddito, l‘istruzione. Cosi, quelli con redditi bassi sono più esposti a certe affezioni croniche, malattie trasmissibili (HIV, tubercolosi ma anche alla violenza e agli incidenti.
L’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) avverte che un piano di urbanizzazione attentamente studiato può incoraggiare i comportamenti sani e può contribuire alla sicurezza degli abitanti. Le autorità vengono incoraggiate di investire nello sport, di vegliare sulla sicurezza alimentare, di controllare se le leggi legate al fumo vengono rispettate.
OMS, che organizza la Giornata Mondiale della Salute ha scelto la tematica di quest’anno partendo da qualche cifre legate all‘urbanizzazione: oltre tre miliardi di persone vivono in città; nel 2007, la percentuale della popolazione che vive in medio urbano a superato, per la prima volta nella storia, il 50%; entro il 2030 si stima che sei su dieci persone abiterà in medio urbano; nei prossimi 3 anni, l’intera che scita demografica si svolgerà nelle aree urbane.
Il 7 aprile, quando viene celebrata la Giornata Mondiale della Salute, le città sono invitate ad aprire degli spazi dedicati alla salute (movimento nel parco, discussioni campagne di pulizie, ecc) o di proibire l‘accesso degli autoveicoli in alcune zone, che saranno riservate allo sport, agli incontri con gli amici, ai cibi sani con piatti autoctoni.
Secondo te, è meglio vivere in campagna o nelle città? Dì la tua?